Privacy sui cellulari: nuovo pericolo in vista
La privacy che riguarda i cellulari assume un’importanza sempre maggiore, specialmente negli ultimi anni. Infatti, viviamo in un periodo storico in cui la tecnologia mobile è presente dappertutto nella vita quotidiana e interessa miliardi di persone. Di recente è emerso un nuovo pericolo per la privacy degli utenti che utilizzano smartphone e tablet, sollevando le preoccupazioni degli esperti di sicurezza. Ma ecco di che cosa si tratta e a che cosa si fa riferimento nello specifico.
Le minacce a cui sono soggetti i dispositivi mobili
Quando si parla dei pericoli legati alla privacy sui cellulari viene da pensare soprattutto agli spyware, che – come indica anche il sito di Endoacustica Europe, azienda attiva nel campo delle app per spiare il telefono – vengono utilizzati in svariati contesti, da quello investigativo a quello del controllo familiare, per accedere a informazioni sensibili come messaggi, foto, registrazioni audio e attività online, ma la realtà è che esistono rischi che al momento non potremmo nemmeno immaginare, come quello paventato da alcuni ricercatori americani.
In particolare, si fa riferimento ad una ricerca realizzata dal MIT, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances. Gli studiosi hanno analizzato questo problema giungendo ad una conclusione preoccupante.
Che cosa hanno scoperto i ricercatori statunitensi
I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology con sede a Boston, nel loro lavoro scientifico, hanno identificato un punto debole presente in numerosi dispositivi mobili. Si tratta di una minaccia a cui si dovrebbe fare molta attenzione. Infatti, questo punto debole scoperto potrebbe essere sfruttato da malintenzionati per monitorare le nostre azioni, tutte quelle che si compiono con lo smartphone, per rubare poi PIN e dati privati. Ma a che cosa è dovuto questo rischio? Scopriamone di più a questo proposito.
Il rischio legato ai sensori di luminosità
Il rischio di cui parlano i ricercatori americani è legato ai sensori di luminosità. Si tratta di tracce luminose che determinano i livelli di luminosità ambientale per rendere adeguata la luce dello schermo. Normalmente, a differenza di quanto accade per alcune funzionalità specifiche, come l’attivazione della fotocamera o del microfono, per i sensori di luce non è richiesto il consenso dell’utente.
I ricercatori hanno creato un algoritmo capace di interpretare le variazioni di luce che vengono rilevate dai sensori, in modo da riuscire a tracciare il movimento delle dita vicino allo schermo.
Quali sono state le conclusioni a cui si è giunti
L’algoritmo è stato sperimentato su un tablet Android. Prima i ricercatori hanno avvicinato una mano reale, in seguito quella di un manichino e alla fine un pezzo di cartone. In tutti questi casi è stato possibile ricostruire la forma delle dita. I tempi di elaborazione sono stati minimi, perché sono stati impiegati circa tre minuti per processare ogni immagine. In ogni caso è stato fatto notare che la durata è troppo lunga per chi abbia intenzione di catturare delle informazioni private. Ma è stato fatto notare, comunque, che migliorando l’algoritmo si potrebbe arrivare ad avere una qualità di immagine superiore.
Per difendersi in maniera preventiva, si dovrebbe cambiare la regolazione della luminosità dello schermo facendo in modo che non sia più automatica, ma diventi manuale. Inoltre, si dovrebbero ridurre la precisione e la velocità dei sensori, per evitare che vengano catturate immagini dettagliate.
Ci sono delle indicazioni molto importanti anche per i produttori di dispositivi mobili, i quali dovrebbero collocare i sensori sui lati dello smartphone e non sulla parte frontale. Questo potrebbe evitare che ci siano interazioni indesiderate con le ombre dettate dalle mani.
Le soluzioni tecnologiche e normative
Sono numerose le implicazioni che i nuovi pericoli legati al mondo della tecnologia e in particolare ai cellulari possono avere. I dati che vengono raccolti in modo illecito possono essere usati per vari scopi, che vanno dal monitoraggio in maniera invadente fino al furto d’identità.
Questo ed altri pericoli per la sicurezza rappresentano senza dubbio una minaccia, un vero attacco diretto ai diritti fondamentali che riguardano la privacy e la libertà personale. Le ripercussioni potenziali sono quelle sulla sicurezza personale e collettiva.
Per affrontare un pericolo di questo tipo, è fondamentale che venga messo in atto un approccio che tenga conto di numerosi fattori, un sistema multidisciplinare per combinare soluzioni avanzate dal punto di vista tecnologico. Gli sviluppatori di dispositivi mobili e le aziende che si occupano di sicurezza informatica lavorano costantemente per trovare nuove soluzioni che abbiano il compito di rilevare e di bloccare sistemi software e hardware di tracciamento non autorizzati.
Anche dal punto di vista legislativo, alcuni Paesi stanno già cominciando a riconoscere la necessità di norme più stringenti per regolamentare l’utilizzo di tecnologie per il tracciamento e la raccolta di informazioni personali. Le leggi sulla privacy, in particolare, dovrebbero essere sempre aggiornate per affrontare in modo specifico le nuove tecnologie sviluppate e si dovrebbero anche introdurre dei requisiti più rigorosi per disciplinare la trasparenza nell’utilizzo dei dati e il consenso degli utenti.
